Racconti a voce di storie veredi donne sconosciutecon qualche libertà creativae nomi di fantasia
ritratto di Ezio Giovannozzi (1942)
Signore nereSignore lunari, fatalimissionarie dello stileeccessivedivinediverse. Molto amateraramente innamorateallevano i loro figli come amicicome fedeli ammiratori. Donne mai in cucinadonne che non hanno mai famedonne che si vestono dopo le undici del mattino. Le loro vestaglie sono abiti da sera. Maniache della perfezioni, rituali, quasi ossessive nel controllare l’onda dei capelli sulla fronte. Furtive e graziose accarezzano la riga della calza di seta, che controllano ogni qualvolta accavallano le gambe. Ieratiche si assicurano della perfezione del loro chignon con ambedue le mani in un gesto religioso come le ninfe nude scolpite nei bassorilievi delle stazioni fasciste. Di loro è sempre rimasto un ritratto che ti osserva dalla parete. Il pittore mondano che le supplicò di posare, volle farne un’icona dalla verità impenetrabile.